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Scadenza 3 dicembre 2024: concessione agevolata di immobili agli ETS

Gli Enti del Terzo Settore (ETS) hanno tempo fino al 3 dicembre 2024 per partecipare alla prima tornata annuale relativa alla concessione facilitata di immobili statali. Questo bando rientra nelle iniziative promosse dall’Agenzia del Demanio, che pubblica tali avvisi due volte l’anno, rispettivamente a luglio e novembre, nell’ambito dei cosiddetti “Progetti a rete”.
Tali progetti – come si legge nel bando dell’Agenzi che riportiamo nella sua interezza in calce a questo articolo, n.d.r. – sono:

[..] iniziative complesse, a carattere nazionale, di recupero e riuso del patrimonio pubblico, non strumentale, di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico. Si tratta di beni dello Stato e di altri Enti, indirizzati a percorsi di valorizzazione economica, sociale e culturale, secondo reti tematiche, coniugando i temi del turismo, della cultura, dell’ambiente e della mobilità dolce. Le iniziative di valorizzazione e sono articolate attorno ad un tema specifico caratterizzante il network, da promuovere attraverso un brand che le renda riconoscibili, intendendo il network come rete di immobili, di territori e di attori.

Tra gli strumenti messi a disposizione per l’assegnazione degli immobili, figura la concessione agevolata per gli ETS, in conformità con l’articolo 71, comma 3, del Decreto Legislativo 117/2017, noto anche come Codice del Terzo Settore, che infatti recita:

3. I beni culturali immobili di proprietà dello Stato, delle regioni, degli enti locali e degli altri enti pubblici, per l’uso dei quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro, possono essere dati in concessione a enti del terzo settore, che svolgono le attività indicate all’articolo 5, comma 1, lettere f), i), k), o z) con pagamento di un canone agevolato, determinato dalle amministrazioni interessate, ai fini della riqualificazione e riconversione dei medesimi beni tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione a spese del concessionario, anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento delle attività indicate, ferme restando le disposizioni contenute nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, nonché l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione. Dal canone di concessione vengono detratte le spese sostenute dal concessionario per gli interventi indicati nel primo periodo entro il limite massimo del canone stesso.L’individuazione del concessionario avviene mediante le procedure semplificate di cui all’articolo 151, comma 3, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. Le concessioni di cui al presente comma sono assegnate per un periodo di tempo commisurato al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa e comunque non eccedente i 50 anni.

Concessione agevolata nel codice del terzo settore

L’articolo 71 del Codice del Terzo Settore prevede la possibilità di concedere a canone agevolato beni immobili di interesse culturale, di proprietà dello Stato, delle regioni, degli enti locali e di altri enti pubblici, agli ETS registrati nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), incluse le imprese sociali. Questi beni, che richiedono interventi di restauro, possono essere concessi a canone ridotto, ma la concessione è riservata agli ETS attivi in determinati settori di interesse generale, tra cui:

  • La tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, in conformità con il Dlgs 42/2004 e successive modifiche;
  • L’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di rilevanza sociale, comprese attività editoriali per la promozione della cultura e del volontariato;
  • L’organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
  • La riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Le amministrazioni competenti stabiliscono la durata della concessione, che può arrivare fino a un massimo di 50 anni, e definiscono il canone agevolato. L’ente concessionario può inoltre dedurre dal canone le spese sostenute per gli interventi di recupero e restauro degli immobili.

Procedura per accedere ai bandi di concessione

L’Agenzia del Demanio gestisce le procedure di gara per gli immobili statali attraverso le sue Direzioni Territoriali. Per la prima sessione del 2024, le direzioni coinvolte sono quelle di Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Per quanto riguarda invece gli immobili di proprietà di altri enti pubblici, come regioni o comuni, i bandi sono pubblicati sui rispettivi siti web istituzionali.

Gli ETS interessati devono presentare una domanda per ciascun lotto di interesse, con la possibilità di inoltrare più richieste se i lotti sono differenti. Prima di presentare la domanda, è possibile effettuare un sopralluogo dell’immobile tra il 15 luglio e il novembre 2024, per verificare le condizioni del bene. Questo sopralluogo è un requisito obbligatorio per l’ammissione, a meno che l’ente non presenti un’autocertificazione in cui dichiara di conoscere lo stato dei luoghi.

Oltre a questi requisiti, l’ente deve dimostrare l’iscrizione al Runts e l’effettivo svolgimento delle attività di interesse generale, presentando lo statuto che evidenzi tali attività nei settori previsti dall’articolo 5, comma 1, lettere f), i), k) o z) del Codice del Terzo Settore.

 


 

2024_Guida_ETS

 

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