Dopo aver introdotto la settimana scorsa le convenzioni come strumento di partnership tra pubblico e Terzo Settore, in questo secondo articolo vogliamo approfondire i requisiti previsti dall’articolo 56 del Codice del Terzo Settore per l’accesso alle convenzioni, gli obblighi delle pubbliche amministrazioni e i vantaggi rispetto ad altre modalità di affidamento: le convenzioni rappresentano, infatti, uno strumento essenziale per sviluppare una cooperazione efficace tra PA e Terzo Settore, con benefici per tutta la collettività, permettendo di rispondere in modo efficiente a esigenze pubbliche attraverso un approccio no-profit, valorizzando in questo modo anche il ruolo del volontariato.
Requisiti per accedere iscrizione al RUNTS e tipologia di attività
Le convenzioni ex art. 56 del Codice del Terzo Settore possono essere sottoscritte esclusivamente con organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale iscritte al RUNTS. Questa scelta riflette l’esigenza di collaborare con enti che, per natura, coinvolgono prevalentemente volontari nelle attività di interesse generale, come evidenziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il legislatore ha stabilito che le convenzioni devono riguardare attività a favore di terzi e di interesse generale, escludendo quindi servizi di supporto diretto alla PA. Questo approccio rafforza il principio solidaristico del Codice del Terzo Settore e conferma l’incompatibilità delle convenzioni con la contrattualistica pubblica. Attività come la manutenzione del verde pubblico sono escluse, poiché rientrano nei servizi di supporto alla PA e non rispondono direttamente a esigenze della collettività.