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Erogazioni pubbliche: obblighi di trasparenza 2025, cosa cambia

Con l’avvicinarsi delle scadenze legate alla rendicontazione delle erogazioni pubbliche, è utile fare il punto su obblighi, modalità operative e sanzioni previsti dalla normativa vigente. L’articolo 1, commi da 125 a 129 della Legge 4 agosto 2017 n. 124, stabilisce infatti l’obbligo di pubblicare informazioni dettagliate su sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti ricevuti da soggetti pubblici. Un adempimento, questo, che interessa sia il settore non profit che le imprese.

Infatti, tra coloro che sono tenuti alla pubblicazione delle erogazioni pubbliche, la normativa si applica a due macrocategorie: gli enti non commerciali (tra cui associazioni, ONLUS, fondazioni, cooperative sociali, enti del Terzo Settore); e le imprese (comprese microimprese, società di persone, ditte individuali e soggetti che redigono bilancio in forma abbreviata) sono tenuti alla pubblicazione delle erogazioni pubbliche.

Erogazioni pubbliche, ecco come e quando pubblicare le informazioni

Le modalità e le scadenze cambiano in base alla natura giuridica del soggetto:

  • Enti non commerciali: devono pubblicare le informazioni entro il 30 giugno di ogni anno sul proprio sito o, in mancanza, sui portali digitali delle reti associative o anche su Facebook (come indicato dal Ministero del Lavoro nella prima interpretazione della norma).
  • Imprese iscritte al Registro delle Imprese: inseriscono i dati nella Nota integrativa del bilancio. Il termine coincide con l’approvazione del bilancio relativo all’anno in cui sono state ricevute le erogazioni pubbliche.
  • Microimprese e soggetti esonerati dalla Nota integrativa: devono pubblicare le informazioni online, salvo alcune eccezioni in cui possono essere inserite in calce allo Stato patrimoniale.

Entrando nel merito, l’obbligo di pubblicazione riguarda aiuti in denaro o natura che non abbiano carattere generale e che siano privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria.

Sono quindi escluse le erogazioni basate su regimi generali (come il cinque per mille dell’IRPEF o detrazioni fiscali), mentre vanno rendicontati aiuti specifici ricevuti da enti pubblici, come ad esempio l’uso gratuito di spazi o beni.

I soggetti eroganti

Tra i soggetti la cui erogazione deve essere riportata figurano:

  • Ministeri, Regioni, Comuni, Università, Camere di Commercio;
  • Aziende sanitarie e ospedaliere;
  • Società a controllo pubblico (escluse le quotate);
  • Enti di diritto privato con bilancio oltre i 500.000 euro finanziati in misura maggioritaria da PA per due anni consecutivi.

Sono invece escluse le erogazioni provenienti da soggetti pubblici esteri o da istituzioni europee.

Il criterio di cassa e la forma della rendicontazione

Le informazioni devono essere rendicontate secondo il criterio di cassa, ovvero considerando l’effettivo incasso, indipendentemente dall’anno di competenza contabile.
Per quanto riguarda la forma, la norma suggerisce l’utilizzo di tabelle che contengano i dati del soggetto erogante, l’importo ricevuto, il periodo di incasso e la descrizione del beneficio. ricevuto.

È importante ricordare che non vi è obbligo di pubblicazione se il totale delle erogazioni pubbliche ricevute è inferiore a 10.000 euro nel periodo di riferimento. Tuttavia, esistono interpretazioni diverse su come calcolare questa soglia: secondo il Ministero del Lavoro, va considerato il totale complessivo; secondo Assonime, va riferito a ciascun soggetto erogante.

Erogazioni pubbliche 2024: scadenze e sanzioni 2025

Nel 2025, vanno rendicontate le somme percepite nell’esercizio 2024:

  • entro il 30 giugno 2025 per chi pubblica sul sito;
  • in sede di approvazione del bilancio 2024 per chi le include nella Nota integrativa.

Per le imprese con esercizio non coincidente con l’anno solare, la scadenza si riferisce al periodo amministrativo.

Chi non rispetta l’obbligo di pubblicazione delle erogazioni pubbliche rischia:

  • una sanzione pecuniaria pari all’1% degli importi ricevuti (minimo 2.000 euro);
  • l’obbligo di pubblicazione tardiva;
  • la restituzione totale del contributo se non si regolarizza entro 90 giorni dalla contestazione.

Dal 2024 non è più previsto l’esonero per gli aiuti registrati nel Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA): anche questi dovranno essere pubblicati, salvo nuove proroghe.

 


 

Per le imprese e gli enti interessati, è il momento giusto per iniziare a raccogliere la documentazione relativa alle erogazioni pubbliche ricevute nel 2024.
Lo Studio Caruigi Lini Ulivieri è a disposizione per supportarvi nella verifica degli obblighi e nella corretta gestione degli adempimenti.

 

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