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Il concordato preventivo biennale si profila come un’arma a doppio taglio: da un lato, ideato per promuovere un’interazione costruttiva tra il fisco e i contribuenti, rischia però di trasformarsi in un peso eccessivo per chi detiene una partita IVA. Scopriamo il perché di questa situazione.

 

Concordato preventivo biennale e Indici Sintetici di Affidabilità

Coma abbiamo avuto modo di analizzare precedentemente – in questo articolo e in quest’altro articolo – la natura e le finalità del concordato preventivo biennale, lo definiscono come uno strumento rivolto a imprenditori e liberi professionisti e finalizzato a rafforzare la collaborazione tra il fisco e i contribuenti attraverso un’offerta di pagamento delle tasse, relativa all’anno in cui l’accordo viene chiuso e all’anno successivo, per un totale di due anni. In pratica, chi accetta questo accordo può beneficiare del sistema premiale ISA, evitando controlli fiscali basati su presunzioni.

Si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

Con l’istituzione degli Indici sintetici di affidabilità, l’Agenzia delle Entrate vuole favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea di redditi imponibili. L’istituzione degli indici per gli esercenti di attività di impresa, arti o professioni, rappresenta un’ulteriore iniziativa che mira, utilizzando anche efficaci forme di assistenza (avvisi e comunicazioni in prossimità di scadenze fiscali) ad aumentare la collaborazione fra contribuenti e Amministrazione finanziaria.

Nel dettaglio, gli indici sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico- economico, dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti. Il riscontro trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali consentirà di individuare i contribuenti che, risultando “affidabili”, avranno accesso a significativi benefici premiali.

In sostanza, gli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, valutano l’affidabilità dei contribuenti su una scala da 1 a 10, con vantaggi per coloro che ottengono punteggi alti.L’obiettivo del concordato è quindi facilitare l’impegno dei contribuenti nel processo di determinazione delle imposte.

 

Perplessità

Recentemente, l’iter di revisione delle sanzioni tributarie ha suscitato preoccupazioni, invitando il Governo a riconsiderare le misure previste per i riluttanti al concordato, che potrebbero affrontare controlli intensificati e sanzioni più rigide, con possibili ripercussioni gravi come la sospensione temporanea dell’attività.

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