Quest’anno, il panorama dei bonus Partite Iva ha subito diverse modifiche non sempre ben accette: lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprese individuali hanno infatti assistito alla cessazione di alcune agevolazioni fiscali. Tuttavia, non è tutto negativo: alcuni bonus sono stati estesi anche per il 2024 e sono state introdotte nuove misure di sostegno. Scopriamole insieme.
Bonus Partite IVA: contributi a fondo perduto e agevolazioni
Parlando di bonus partite IVA, prima di tutto, vanno menzionati i supporti finalizzati a favorire l’avvio o l’espansione delle attività imprenditoriali. In particolare, si evidenziano i contributi a fondo perduto e le agevolazioni specifiche. Ecco i principali.
Resto al Sud
Il bonus Resto al Sud di Invitalia è un incentivo ideato per sostenere gli individui dai 18 ai 55 anni che gestiscono o desiderano iniziare un’attività imprenditoriale o una professione autonoma in specifiche aree geografiche italiane, che però non includono il nostro territorio. Viene infatti erogato ad imprese o liberi professionisti ubicati in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia; nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto come il Lazio, le Marche e l’Umbria; nelle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
On – Oltre nuove imprese a tasso zero
On – Oltre nuove imprese a tasso zero, bonus partite IVA sempre di Invitalia, è invece valido a livello nazionale, per supportare la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese composte per almeno il 51% da lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne di qualsiasi età. In questa iniziativa, le agevolazioni si concretizzano in un finanziamento a tasso zero, estendibile fino a dieci anni, accompagnato da un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 90% dei costi ammissibili delineati nel piano di investimento dell’impresa. Il piano deve essere implementato entro ventiquattro mesi dalla firma del contratto di finanziamento.
ISCRO
Per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, è stata estesa la cosiddetta ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale operativa), che prevede un aiuto finanziario per un periodo di sei mesi. Per accedere a questa indennità, è necessario soddisfare e mantenere i seguenti requisiti:
- Avere una Partita Iva attiva da almeno tre anni al momento della richiesta;
- Essere in regola con i contributi previdenziali obbligatori;
- Non ricevere l’assegno di inclusione;
- Non avere pensioni dirette né essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- Avere registrato nell’anno precedente alla domanda un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi degli ultimi due anni;
- Non aver dichiarato un reddito da lavoro autonomo superiore a 12.000 euro nell’anno precedente la domanda.
Il contributo consiste nel 25% della media dei redditi da lavoro autonomo degli ultimi due anni, calcolato su base semestrale. Tuttavia, l’importo del contributo non sarà inferiore a 250 euro al mese né superiore a 800 euro al mese.
Assegno di inclusione (Adi)
Inoltre, vi è l’Assegno di inclusione (Adi), una nuova forma di sostegno economico che ha preso il posto del Reddito di cittadinanza. Questo beneficio è destinato a nuclei familiari in condizioni di fragilità, ovvero famiglie che includono almeno un membro con disabilità, un minorenne, una persona di almeno sessanta anni o individui in condizioni di svantaggio partecipanti a programmi di cura certificati dai servizi sociosanitari territoriali.
Misure Territoriali
Esistono poi le misure legate al territorio come quelle implementate dal Sistema Camerale, al fine di supportare Imprese, i Privati Cittadini o Altri Soggetti (associazioni, fondazioni, enti pubblici, professionisti, etc.) nell’accesso ai contributi. Il nostro studio si impegna quotidianamente nel loro monitoraggio, così da segnalare l’uscita di bandi e misure adeguate al sostegno dei nostri clienti.