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Autoliquidazione dell’imposta di successione: la riforma

Con il DLgs. 139/2024 è stato introdotto un sistema di autoliquidazione dell’imposta di successione, che segna un cambiamento significativo nel quadro normativo precedente e trasferisce di fatto sul contribuente la responsabilità del calcolo e del pagamento.
Infatti, prima di questa riforma, l’imposta di successione era calcolata dall’Amministrazione finanziaria, che successivamente emetteva un avviso di liquidazione.

Scopriamo insieme gli aspetti e le novità introdotte dal decreto.

Dichiarazione di successione: il perno del nuovo sistema

La dichiarazione di successione costituisce la base per l’autoliquidazione dell’imposta di successione. I contribuenti devono presentarla entro 12 mesi dall’apertura della successione, calcolando e versando l’imposta dovuta.
Successivamente, l’Agenzia delle Entrate verifica la correttezza della liquidazione attraverso controlli automatizzati o manuali: se l’ufficio riscontra una maggiore imposta dovuta rispetto a quella autoliquidata, provvede a notificare un avviso di liquidazione entro due anni dalla presentazione della dichiarazione di successione. Questa attività di controllo dell’Agenzia garantisce il rispetto della normativa, pur mantenendo il contribuente al centro del processo di liquidazione.

È importante sottolineare che l’obbligo di autoliquidazione si estende anche ai seguenti casi:

  • Dichiarazioni sostitutive o integrative: in caso di modifiche successive alla dichiarazione originaria, il contribuente deve ricalcolare l’imposta e provvedere al pagamento delle eventuali differenze.
  • Dichiarazioni tardive: anche se presentata in ritardo, purché prima di un eventuale accertamento d’ufficio, il contribuente è obbligato a calcolare e versare l’imposta autoliquidata.

 

Nuova definizione di imposta principale e complementare

Con il DLgs. 139/2024, il concetto di imposta principale è stato riformulato:

  • L’imposta principale è quella autoliquidata dal contribuente in fase di presentazione della dichiarazione di successione.
  • L’imposta complementare, invece, viene determinata dall’Amministrazione finanziaria in sede di accertamento o rettifica.

Viene abolito il concetto di imposta suppletiva, semplificando ulteriormente il quadro normativo.

Autoliquidazione dell’imposta di successione: termini di pagamento e modalità di versamento

Le modalità di pagamento dell’imposta principale verranno definite con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, rimane invariato l’obbligo di autoliquidazione per le imposte accessorie, come:

  • L’imposta ipotecaria e catastale.
  • L’imposta di bollo.
  • Le tasse per i servizi ipotecari.

Il contribuente può richiedere la dilazione del pagamento dell’imposta principale, rispettando queste condizioni:

  • È obbligatorio versare almeno il 20% dell’importo entro la scadenza prevista.
  • L’importo residuo può essere suddiviso in rate trimestrali, fino a un massimo di 12 rate per somme superiori a 20.000 euro.
  • La dilazione non è ammessa per importi inferiori a 1.000 euro.

Questa flessibilità consente ai contribuenti di affrontare gli oneri fiscali con maggiore sostenibilità finanziaria.

Le disposizioni introdotte si applicano alle successioni aperte a partire dal 1° gennaio 2025. Ciò offre ai contribuenti un periodo di transizione per familiarizzare con il nuovo sistema.

 


 

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